| 
   
Quanti, soprattutto tra i più giovani, sanno perché l'8 
marzo è legato alla ricorrenza della giornata internazionale della donna? 
 
Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 
1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie 
dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili 
condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per 
alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le 
porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento 
venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse 
dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta 
internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo 
della tragedia.  
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni 
immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano 
circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della 
orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.  
Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi 
delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in 
merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse 
un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il 
simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma 
anche il punto di partenza per il proprio riscatto.  
Ricordiamo che la data di oggi dovrebbe fare riflette su 
dati purtroppo spesso dimenticati: 1 donna su 3 nel mondo è picchiata, costretta 
ad atti sessuali contro la sua volontà o abusata in altri modi; il 70% delle 
donne vittime di omicidio sono state uccise dal proprio partner; 500.000 donne 
in Europa vittime della tratta o destinate alla prostituzione; 700.000 negli USA 
i casi di violenza domestica all’anno; ogni 23 secondi in Africa c’è una 
violenza sessuale e la fascia di età più colpita è dai 12 ai 17 anni; 15.000 le 
spose uccise in India perché non hanno corrisposto la dote al marito. E in 
Italia l'80% degli stupri ancora non vengono denunciati, vuoi perché avvengono 
dentro le mura domestiche, vuoi per la paura di essere aggredite o per 
vergogna... 
  
LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 
Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un nuovo incontro 
internazionale della donna si propone l’istituzione di una GIORNATA 
INTERNAZIONALE DELLA DONNA, anche in ricordo dei fatti di Chicago. 
Successivamente la giornata comincia ad essere celebrata 
in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra 
mondiale (1914-18). La tradizione, nel nostro Paese, viene interrotta, nel 1943, 
dal fascismo. La celebrazione riprende durante la lotta di liberazione nazionale 
come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione 
tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nascono i gruppi di difesa 
della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno 
origine all’UDI (Unione Donne Italiane). 
Nel 1946 l’UDI prepara il primo 8 marzo nell’Italia 
libera, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti 
sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata. 
Possiamo dire che il percorso dell'8 marzo si snoda in 
quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, 
ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per le donne di tanti 
paesi, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande 
tenacia hanno sempre ripreso con l'obiettivo dell'emancipazione e della 
liberazione delle donne. 
Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa , le 
associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, 
cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora 
oggi sulla condizione della donna.  
Movimenti di emancipazione della donna: 
L'ordinamento in questione vieta il lavoro delle donne nei 
due mesi precedenti e nei tre successivi la data del parto e consente l'assenza 
dal lavoro, con conservazione del posto, per i sei mesi che seguono l'astensione 
obbligatoria (legge 30 dicembre 1971 n° 1204). L'indennità di maternità è stata 
in seguito prevista dalla legge anche a favore delle lavoratrici autonome e 
delle libere professioniste (rispettivamente legge 29 dicembre 1987 n° 546 e 
legge 11 dicembre 1990 n° 379).  
Tappe principali dell'emancipazione femminile nel mondo:  
	
		| 
		 1628  | 
		
		 Papa Urbano VIII autorizza le suore dell'ordine 
		delle Orsoline e delle Agostiniane a fondare scuole femminili per 
		ovviare "all'ignoranza delle ragazze e alla corruzione dei costumi". 
		Negli stessi anni, la figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de 
		Gournay (1566 - 1645), scrive un Trattato sull'uguaglianza degli uomini 
		e delle donne e uno scritto Lamenti delle dame, che inquadra la 
		sottomessa condizione femminile, anche nei ceti più nobili.  | 
	 
	
		| 
		 1647  | 
		
		 In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione 
		di una università femminile (poiché alle donne non è permesso 
		frequentare le altre, esclusivo privilegio degli uomini), la proposta 
		però fu bocciata.  | 
	 
	
		| 
		 1785  | 
		
		 Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole 
		specializzate di istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione 
		alla luce dello sviluppo industriale della Nazione Inglese.  | 
	 
	
		| 
		 1791  | 
		
		 In Francia, Olympiè de Gouges prepara la 
		"Dichiarazione dei diritti delle donne".  | 
	 
	
		| 
		 1832  | 
		
		 Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e Désirée 
		Véret fondano il giornale "La donna libera", redatto esclusivamente da 
		donne.  | 
	 
	
		| 
		 1835  | 
		
		 Nasce in Inghilterra il movimento detto delle 
		"suffragette", perché chiedono che il suffragio, cioè il diritto di 
		voto, sia veramente universale, esteso quindi anche alle donne.  | 
	 
	
		| 
		 1865-70  | 
		
		 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere 
		ammesse a frequentare l'Università, conseguono la laurea in medicina.  | 
	 
	
		| 
		 1866  | 
		
		 Per la prima volta in Europa, precisamente in 
		Svezia, la donna viene ammessa al voto.   | 
	 
	
		| 
		 1871  | 
		
		 Nasce in Francia "l'Unione Donne" per iniziativa 
		di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx. E' una specie di camera del 
		lavoro che si propone di raggruppare le donne secondo le categorie 
		lavorative.   | 
	 
	
		| 
		 1900  | 
		
		 Viene approvata in Francia una legge che permette 
		alle donne di esercitare la professione di avvocato.  | 
	 
	
		| 
		 1920  | 
		
		 Per la prima volta nella storia, una donna, Jean 
		Tardy entra a far parte di un ministero, il Ministero del Lavoro.  | 
	 
	
		| 
		 1947  | 
		
		 Viene eletta la prima donna Ministro della 
		Francia: Madame Poins - Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità 
		Pubblica. Nel 1945 le francesi avevano ottenuto finalmente di andare a 
		votare.  | 
	 
	
		| 
		 1963  | 
		
		 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna 
		astronauta lanciata nello spazio.  | 
	 
	
		| 
		 1966  | 
		
		 Indira Gandhi diventa Primo ministro dell'India; 
		il fatto desta grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva 
		ricoperto questo ruolo.  | 
	 
	
		| 
		 1969  | 
		
		 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti 
		dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa 
		Primo Ministro dello Stato di Israele.   | 
	 
 
Tappe principali dell'emancipazione femminile in 
Italia: 
In Italia la situazione è diversa. Grazie infatti alla 
intensa vita culturale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese, si sono 
verificati in modo sporadico atti di avanguardia che non hanno mutato, tuttavia, 
nel complesso la visione piuttosto arretrata dei ruoli della donna.  
	
		| 
		 1678  | 
		
		 Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura 
		(parla correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), 
		diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima 
		professoressa universitaria.   | 
	 
	
		| 
		 1758  | 
		
		 La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di 
		anatomia all'Università di Firenze.  
		Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in 
		codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in 
		generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare 
		alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività 
		politiche e sociali.  | 
	 
	
		| 
		 1889  | 
		
		 Viene fondato a Varese il primo sindacato 
		femminile che difende i diritti delle tessitrici.  | 
	 
	
		| 
		 1907  | 
		
		 Entra in vigore la prima legge sulla tutela del 
		lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese 
		Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica.  
		Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la 
		prima "casa del bambino".   | 
	 
	
		| 
		 1908  | 
		
		 Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione 
		Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola 
		e di promuovere la cultura femminile.  | 
	 
	
		| 
		 1912  | 
		
		 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi 
		del secolo, si costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da 
		qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di 
		Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e 
		affinché lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel "Primo Congresso delle 
		Donne Italiane", al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto 
		le socialiste, le ideologie e le mete, però, differiscono troppo fra 
		loro e ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo 
		obbiettivi diversi.  | 
	 
	
		| 
		 1918  | 
		
		 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare 
		le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale.  | 
	 
	
		| 
		 1931  | 
		
		 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni 
		cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà 
		loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso.
		 
		Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la 
		donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile 
		considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di 
		rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla 
		Resistenza è stato spesso insostituibile.  | 
	 
	
		| 
		 1945  | 
		
		 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si 
		propone di ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla 
		guerra e impoverita già precedentemente dalla politica ambiziosa di 
		Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili, 
		e l'Unione Donne Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista, che 
		si propone di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese.  
		Anche in Italia (1946) dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia 
		(1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati 
		Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di 
		voto.  | 
	 
	
		| 
		 1950  | 
		
		 Viene emanata la prima legge che garantisce la 
		conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre.  | 
	 
	
		| 
		 1951  | 
		
		 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna 
		sottosegretario d'Italia.  | 
	 
	
		| 
		 1958  | 
		
		 E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta 
		dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura 
		dei bordelli, la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la 
		piaga della prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la 
		prostituzione dalle famose "case chiuse", si riversa nelle strade, non 
		diminuendo affatto il giro di affari.   | 
	 
	
		| 
		 1959  | 
		
		 Nasce il Corpo di Polizia femminile.  | 
	 
	
		| 
		 1961  | 
		
		 Le donne possono intraprendere senza più ostacoli 
		la carriera della magistratura e della diplomazia.  | 
	 
	
		| 
		 1963  | 
		
		 Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla 
		pensione di invalidità e vecchiaia.  | 
	 
	
		| 
		 1975  | 
		
		 Entra in vigore il nuovo Diritto di famiglia.  | 
	 
	
		| 
		 1976  | 
		
		 Per la prima volta in Italia una donna, la 
		democristiana Tina Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore 
		piuttosto difficile: quello del Lavoro.  | 
	 
	
		| 
		 1979  | 
		
		 Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente 
		della Camera dei Deputati italiana. La francese Simone Weil , è eletta 
		presidente del Parlamento Europeo.  | 
	 
 
Le tappe dell'emancipazione femminile in Italia, da questo 
momento in poi, si susseguono una dietro l'altra con un ritmo incalzante. Il 
ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, è giunto 
ad avere un pieno riconoscimento in tutte le società occidentali. Non dobbiamo 
dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi obiettivi sono stati 
raggiunti, grazie soprattutto al lavoro e all'impegno di molte donne, che hanno 
contribuito lavorando senza raggiungere la fama, nell'ombra, con il loro 
quotidiano impegno, a volte con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza 
effettiva e non soltanto a parole fra i sessi.  
  
LA LUNA 
L'ASTRO DELLA DONNA   
Uno dei pianeti che in modo più immediato e diretto ci 
rende chiaro quanto ogni riflesso del cielo abbia un corrispettivo in noi, è la 
Luna. Quando il Sole tramonta, la Luna richiama l'attenzione con il suo candore 
e le sue macchie, ed è affascinante come il suo aspetto variabile scandisce il 
tempo, permette di contare i giorni, le settimane, i mesi. Dalla più remota 
antichità le fasi lunari sono servite per misurare quel periodo di tempo che 
venne chiamato mese; ed ancora oggi in alcune zone del mondo, per esempio 
nell'Africa equatoriale, l'età di una persona si conta in lune. Il tempo 
impiegato dalla Luna per tornare nella stessa fase, cioè il tempo che passa tra 
un novilunio e il successivo, è di circa 29 giorni e mezzo; e, proprio per lo 
splendore della Luna, in molti paesi, ancora oggi si usa un calendario lunare in 
cui si alternano mesi di 29 giorni con mesi di 30 giorni. Il ciclo annuale di 12 
mesi finisce col perdere circa 10 giorni rispetto al nostro anno solare e di 
conseguenza, il giorno di Capodanno, può capitare in una qualunque stagione, 
dalla primavera all'inverno. 
Quando il moto di rivoluzione della Luna intorno alla 
Terra viene considerato ponendo come punto di riferimento il nodo dell'orbita 
lunare, parliamo di mese "draconico", è il più breve (rispetto al mese 
"sinodico", che prende come riferimento il Sole, e rispetto al mese "siderale" 
che prende come riferimento una stella) e il più interessante (dura 27 giorni. 
L'orbita descritta realmente dalla Luna e l'orbita descritta apparentemente dal 
Sole intorno alla Terra non giacciono sullo stesso piano: si proiettano sulla 
sfera celeste come due cerchi inclinati che si incontrano in due punti chiamati, 
fin dall'antichità, "nodi". 
Se i due cerchi coincidessero, a ogni novilunio si produrrebbe un'eclissi di 
Sole e ad ogni plenilunio un'eclisse di Luna: ma, poiché non coincidono, le 
eclissi possono verificarsi soltanto quando i due astri vengono a passare 
contemporaneamente per lo stesso nodo (eclisse di Sole) oppure, 
contemporaneamente, per i due nodi opposti (eclisse di Luna). 
In questi casi, secondo alcuni popoli antichi, un drago divorava il Sole o la 
Luna, per restituirli successivamente all'umanità; i nodi erano, dunque, i punti 
in cui si celava il drago e il tempo impiegato dalla Luna per ritornare allo 
stesso nodo della sua orbita era detto mese draconico. 
Quelli che gli antichi chiamavano nodi sono, in realtà, 
punti di incontro magici e importanti dove il Sole e la Luna si riflettono, 
alternativamente, l'uno nella luce dell'altro, esaltandone i profili, quando 
abbiamo un'eclissi di Sole o illuminandone la superficie, nell'eclisse di Luna. 
Nell'incontro e nello scambio armonioso dell'energia 
lunare e solare e possibile ascoltare la fusione dell'energia maschile e 
femminile, la prima legata al Sole, la seconda alla Luna. 
Nell'incontro, magico e costante, si aprono le paure più profonde. Gli antichi 
si riferivano alle eclissi come a momenti importanti, spettacolari e spaventosi, 
perché muovevano l'energia in modo definito e impetuoso, oscurando o illuminando 
dove, in realtà, doveva esserci luce o ombra, al contrario. 
Nell'incontro, l'energia del Sole e della Luna, si crea 
una fusione magnifica, dove lo scambio esalta ora l'uno ora l'altro pianeta. 
Le stelle, maschile e femminile, si esaltano, si fondono, 
si illuminano, si Amano. 
  
MEDITAZIONE SULLA SFERA DI LUCE INTERNA 
NUTRIRE LA PROPRIA POLARITÀ, FEMMINILE O MASCHILE 
  
La meditazione successiva si pone come obiettivo quello di 
risvegliare il contatto, intimo e profondo, di ciascuno con la propria sfera di 
Energia interna, ora vestita di rossa, ora di bianco, se è un uomo a meditare, 
nel primo caso, se è una donna, nel secondo. 
Poniti in posizione del loto, (seduta, con le gambe incrociate, la schiena ben 
dritta, le spalle ed il viso rilassati) portando le mani a coppa sulle 
ginocchia, in modo da poter raccogliere al loro interno, il fluire dell'Energia 
che ti circonda. 
Con il respiro lento e profondo, scendi in profondità, portando l'ascolto al 
centro del tuo corpo dove, pian piano, prende forma una sfera sottile e 
trasparente. 
Il respiro diviene più profondo e ad ogni espirazione, dal Cuore, parte un 
filamento luminoso, di Energia bianca se sei una donna, di Energia gialla-rossa 
se sei un uomo, che avvolge la sfera. 
Quando la sfera è completamente avvolta dai filamenti e 
risplende dell'Energia che la circonda, porta le mani a coppa davanti al Cuore 
tenendo la sfera, con attenzione ed Amore, tra le mani. 
Resta in ascolto del suo calore ed Energia per 30'. 
Al termine inspira portando la sfera, con entrambe le 
mani, verso l'alto. 
Inspira ed espirando rendi il tuo respiro come un soffio 
che possa sospingere la sfera verso il Cielo, lasciando che vada ad unirsi alle 
altre stelle. Accompagnala con lo sguardo e con il tuo Amore, lasciando che viva 
e respiri sostenuta dal tuo Cuore. 
 
Inspira ed espirando, lentamente, esci dalla meditazione. 
  
 
 
DONNA E SESSUALITA'
  
"Viviamo in un momento storico in cui la sfera della 
sessualità, di per sé molto intima e preziosa, viene socialmente maltrattata. La 
maggior parte delle immagini pubblicitarie accostano al prodotto in vendita, un 
corpo femminile associato ad un significato erotico. 
Accanto a questo possiamo rilevare il diffondersi della pornografia e l'utilizzo 
sempre più palese che ne viene fatto. Telefoni erotici, videocassette sempre più 
accessibili, riviste con possibilità di facilitare incontri e scambi di coppie, 
etc. 
 
Il messaggio che arriva alla popolazione sembra che tenda a considerare la 
sessualità come qualcosa di facile, immediato, fruibile, aperto e libero. In 
realtà, se facciamo una zoomata, scopriamo che gli esperti in sessuologia 
clinica affermano che sempre più single e coppie si rivolgono ai servizi 
pubblici per problematiche legate alla sessualità. Inoltre sempre più 
frequentemente si ascoltano notizie legate a molestie sessuali sia nei contesti 
di lavoro, che in quelli familiari. 
 
Nel corso dei secoli il valore ed il significato della sessualità, soprattutto 
della sfera legata al femminile si è completamente trasformato. Se ricostruiamo 
il percorso storico scopriamo che il primo simbolo religioso si trova 
all'ingresso delle caverne paleolitiche, ed è raffigurato dalla vulva, che 
rappresenta la soglia, l'ingresso alla vita, il distacco dalla morte. Nelle 
civiltà antiche le donne godevano di una grande libertà sessuale, soprattutto 
tale libertà era strettamente connessa alla loro spiritualità, in una perfetta 
ed armonica unione tra mente e corpo. Nella società moderna sembra, invece, si 
sia perso questo senso di interezza tra spirito e corpo, sono vittime di una 
terribile scissione. Una radice di questa scissione la individuiamo nella 
mitologia classica dell'antica Grecia, dove si verifica la frammentazione di 
Gaia, l'antica dea Terra, creatrice, in più divinità diverse, che rappresentano 
ognuna un singolo elemento, creando, così, degli stereotipi ancor oggi presenti. 
Afrodite assume l'aspetto dell'amante licenziosa (quindi della donna facile, o 
prostituta), Demetra assorbe il ruolo materno, Era, moglie gelosa, rappresenta 
la frustrazione, Artemide relegata in terre selvagge rappresenta l'aspetto di 
isolamento della donna, ed Atena racchiude in sé l'espressione cerebrale - 
razionale. 
 
L'originaria interezza della donna è stata quindi spezzettata qualche millennio 
fa. 
Anche il periodo del Cristianesimo e le relative testimonianze scritte, non sono 
state generose con le donne. Poco spazio è stato offerto dai Vangeli alle storie 
di Gesù e delle donne che lo hanno seguito, eppure ci sono delle tracce chiare 
di quante donne si siano prese cura di Lui, nei suoi viaggi, durante la sua 
Opera. Due figure, tra le altre, spiccano: Maria la Madonna e Maria Maddalena, 
ci vengono rappresentate in modo molto diverso tra loro, la prima è la Santa 
Madre, la seconda è la Peccatrice, indegna, posseduta dal Diavolo. "Casualmente" 
hanno lo stesso nome. Ed anche questo parla di una scissione di una 
stereotipizzazione dei ruoli. Nessuna testimonianza c'è sul loro aspetto umano, 
sul loro aspetto divino, vista la loro vicinanza intima con Gesù, nulla sulla 
loro vita prima e dopo l'incontro con il Cristo. 
 
Il periodo più buio e più repressivo rispetto al potere femminile lo scopriamo 
durante il Medioevo. Con la pubblicazione del: "Malleus 
Maleficarum" il clero cattolico dell'epoca accusava le donne di atti di 
lussuria e di fornicazione di ogni genere, e dichiarava apertamente che ogni 
donna capace di guarire era per definizione una strega e che sarebbe stata 
bruciata. Le donne venivano violentate e torturate, poi messe al rogo, spesso 
anche davanti ai figli. La Chiesa confiscava i beni delle donne che uccideva, 
arricchendosi con il saccheggio. I documenti parlano di interi villaggi in cui 
le donne venivano annientate. 
La sessualità femminile è stata combattuta e repressa in 
quanto opera del Diavolo. 
Il frutto di questa scissione e repressione vive ancora oggi, se ci soffermiamo 
a guardare meglio i messaggi che la nostra cultura offre rispetto alla 
sessualità. Questa lettura potrebbe spiegare, almeno in parte, le difficoltà 
relazionali che si riscontrano, soprattutto tra i giovani. Difficoltà legate al 
rapporto uomo-donna, in cui è difficile stabilire un contatto, un incontro, tra 
due polarità che si attraggono e si fondono, armonicamente, è più frequente, 
invece, che si verifichino delle contrapposizioni come il 
maschilismo-femminismo, dovute, forse, anche alla paura reciproca del potere 
dell'altro; gli uomini del potere acquisito dalla donna grazie 
all'emancipazione, le donne del potere spesso espresso in modo autoritario e 
schiacciante dagli uomini. 
 
Un altro effetto delle difficoltà relazionali potrebbe essere individuato, tra 
coloro che si trovano a far uso di psicofarmaci e droghe, per potersi permettere 
la "libertà" di avvicinarsi alle persone dell'altro sesso, sia per socializzare, 
che eventualmente consumare un atto sessuale. Non a caso l'uso delle "nuove 
droghe" è associato ai contesti di socializzazione quali discoteche ed uscite di 
gruppo tra coetanei. 
Per compiere un passo evolutivo, per trasformare la confusione, che regna oggi, 
nel vivere la sessualità, credo che si debba fare un ritorno alle origini, a 
riscoprire, cioè, il Sacro e l'unione spirituale che si vive attraverso la 
sessualità. La filosofia del Tantra Yoga offre delle illuminazioni, in un libro: 
"Il risveglio della Dea" di V. Noble leggo: "Il vero Tantra è un legame che 
nasce al livello più profondo della memoria spirituale tra due persone e poi 
viene introdotto in un contenitore creato apposta in questa vita e conservato 
lì. Se le due persone riescono a mantenere il sacro patto che le unisce nel 
contenitore della loro relazione che evolve, consentendo la presenza del dolore, 
della delusione e della collera senza però esserne annientati, può avere inizio 
la trasformazione."  
 
Sembra, quindi, necessario recuperare la propria interezza, il contatto emotivo 
con se stessi e con l'altro. Il modo in cui la donna vive la propria sessualità 
è collegato al suo equilibrio e alla stima di sé che ha raggiunto. Entrare in 
contatto con la propria spiritualità, emotività e con quella del partner, 
consente di raggiungere dei livelli di intensità, che aprono degli orizzonti 
interiori completamente nuovi. La mente razionale è scossa da questa intensità 
al punto che vorrebbe afferrarla e controllarla per poterla reprimere. Riuscire 
a lasciarsi andare, perdersi nello sguardo della persona amata, lasciare entrare 
l'uomo, nello spazio di donna, che accoglie ed accetta con serenità, permette di 
accedere ad una spiritualità, che aiuta la disintossicazione del corpo e della 
mente e consente al cuore di aprirsi e nutrirsi dell'Amore che offre e che 
riceve.  
  
LA STREGA 
 
 
Nel corso dei secoli, la società patriarcale ha cercato di reprimere e 
costringere l'essere donna nell'immagine angelicata della madre (identificata 
iconograficamente nella figura della Vergine, nei Paesi di cultura cristiana), o 
in quella ad essa apparentemente opposta: la strega. Immagini che, nel tempo, si 
sono cristallizzate in due rigidi stereotipi, di cui positivo il primo e 
negativo il secondo.  
Una divisione così netta dell'identità femminile ha 
causato la perdita culturale del potere che in essa risiede in quanto tale, in 
modo autentico e cosciente.  
Per ovvi motivi, la "donna - strega", il lato femminile 
oscuro e da temere, è l'aspetto preso meno in considerazione e sul quale invece 
vale la pena soffermarsi, poiché racchiude in sé la natura ed il potere 
originario della donna. 
Strega, dal greco Strix, letteralmente significa animale notturno. Il verbo 
stregare ha il doppio significato di: praticare malefici, incantesimi, 
sortilegi, ma anche affascinare, soggiogare, sedurre. 
Già in queste definizioni troviamo elementi interessanti 
su cui riflettere. 
L'identificazione della Strega con gli animali notturni esprime l'affinità tra 
la donna e l'energia lunare, anziché all'energia solare, tradizionalmente 
maschile. Per quanto riguarda il praticare incantesimi e malefici, alla strega 
veniva attribuito un potere definito soprannaturale, in quanto non saputo 
gestire dalla società dell'epoca; e questo era sufficiente per mandare al rogo 
quelle donne che avevano un "potere" di guarigione, o un intuito, superiore a 
quello degli uomini. 
L'aspetto legato alla seduzione (dal latino "Sedùcere": 
condurre in disparte), ci fa pensare al potere della donna di affascinare e 
trasportare a sé un uomo. Anche questa pratica, come la precedente, fu mal 
tollerata dalla società dell'epoca, e forse anche da quella attuale. 
Due autori, Ann e Barry Ulanov, definiscono la donna come 
"la donna-strega che scoppia di energia", alla ricerca spasmodica del 
significato della vita. L'impulso irresistibile della strega è essere se stessa, 
indipendentemente dagli altri, con fini propri da raggiungere, risorse proprie a 
cui attingere e pozzi profondi dai quali trarre materiale, portandolo alla 
superficie. 
Se lo leggiamo con gli occhi di oggi, troviamo nell'essere 
femminile la creatività tipica della donna, che si esplica nello scrivere libri, 
sognare nuovi mondi e promuovere mezzi per raggiungere ciò che vuole per se 
stessa e per i figli. 
Contrariamente, se la strega, che vive in ogni donna, 
viene repressa, se non trova un'apertura verso l'esterno, per essere 
soddisfatta, ricade addosso alla donna stessa come un'angoscia intensa, con 
insoddisfazione e rabbia, come simboleggia l'immagine della strega che digrigna 
i denti ed emette terribili suoni.  
  
Uno slalom tra i secoli 
 
 
Nella preistoria la scelta per la divisione dei ruoli, necessaria per garantire 
la sopravvivenza della specie, è stata quella di affidare la caccia e la difesa 
del territorio all'uomo, l'allattamento dei bambini e la raccolta di frutti alla 
donna. Compiti apparentemente più semplici, che si svolgevano negli stanziamenti 
(più o meno stabili) o nelle vicinanze, mentre l'uomo si allontanava verso spazi 
più ampi, per fare ritorno a "casa", dov'era atteso ed accolto.  
La funzione di cura ed accoglienza, hanno nel tempo 
identificato un ruolo, quello "femminile", che si è stereotipato nei secoli e 
che identifica e riconosce la donna, accettandola come membro della comunità di 
appartenenza. 
Il Novecento è stato un secolo molto importante per le 
donne. Molti sono arrivati a definirlo il "Secolo delle donne", dati i numerosi 
e repentini cambiamenti che si sono susseguiti incessantemente, modificando 
radicalmente i costumi sociali tradizionali. 
Complessivamente, si può parlare di un progressivo e graduale riconoscimento dei 
diritti della donna nella società, talmente graduale da rendere evidente come il 
controllo maschile sia intervenuto in questo processo.  
Un processo, però ancora in atto, dal momento in cui oggi 
alcuni ruoli e funzioni, soprattutto nel campo professionale sono affidati a 
uomini e non a donne, basti pensare, che anche nella lingua corrente raramente 
sono utilizzati, ammesso che esistano, termini al femminile quali: architetto, 
avvocato, etc. 
  
Un tabù più vecchio del mondo 
 
 
Davanti a questa breve panoramica storico-sociale, è lecito chiedersi in che 
modo la donna sia stata relegata in uno stato di sottomissione non solo 
"materiale", ma anche a livello psicologico, emotivo, spirituale. 
La connotazione negativa, ad esempio, da sempre attribuita 
al ciclo mestruale, simbolo per eccellenza della femminilità, investe un ambito 
molto intimo della personalità e della fisicità delle donne. Una forma di 
"repressione", se vogliamo, più sottile che ha colpito l'essere donna nel 
profondo della sua essenza e della sua natura, provocando conseguentemente una 
percezione negativa della femminilità e del corpo della donna.  
Il ciclo mestruale è un evento particolare della donna, che ha cambiato valore e 
significato sociale, nel corso dei secoli. 
Ci si aspetta che le donne non ci prestino attenzione, che 
lo nascondano, e che evitino il contatto con gli altri. In genere gli uomini 
fanno capire che quei giorni sono più difficili, quindi le donne cercano di 
svolgere la loro attività senza palesare alcuna manifestazione di emotività che 
possa nascere da quello stato ormonale. Questa pressione sicuramente 
contribuisce ad incrementare lo stress da sindrome premestruale. 
Nelle civiltà antiche, invece, il periodo mestruale era 
sì, tabù, ma nel senso letterale di "Sacro". Un evento magico, corrispondente 
alla fase crescente e calante della luna ed al flusso delle maree. Il sangue 
mestruale era considerato un ottimo fertilizzante, e questo dà un senso ai 
racconti popolari europei di donne che corrono nude tra i solchi dei campi di 
grano. 
Ancora oggi i lama tibetani si servono del potere del 
sangue mestruale, per le cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il 
primo sangue di una ragazza sia il farmaco di guarigione più potente. 
Secondo Monica Sjoo e Barbara Mor il tabù mestruale è 
stata una mossa preminentemente politica, uno dei metodi di maggior successo 
studiati dagli uomini per minare nelle donne l'accettazione, la comprensione e 
la sicurezza di sé. Esso agisce come conferma costante di un'immagine negativa 
di se stesse. Con il passare del tempo, la donna ha quindi imparato ad 
interiorizzare il tabù mestruale, conservandolo in modo più o meno intatto fino 
ai giorni nostri. Come un serpente che cambia la pelle ed il bruco che diviene 
farfalla, il percorso di crescita personale che la donna, oggi, è in grado di 
fare, spogliandosi degli abiti stretti che è stata costretta ad indossare, si 
basa, sulla liberazione della propria energia interiore, riappropriandosi di 
tutti quegli aspetti, che sono stati repressi o demonizzati, ma che in realtà 
esprimono la vera essenza ed il vero potere interiore dell'essere donna. 
 
 
 
BIBLIOGRAFIA: 
 
Viki Noble: "Il risveglio della dea" Ed. Corbaccio, 1996 
Monica Sjoo, Barbara Mor: "The Ancient Religion of the Great Cosmic Mother of 
All." Ed. Rainbow Press, 1981 
Ann e Barry Ulanov: "The Witch and the Clown: two Archetypes of Human 
Sexuality." Chiron Publication, 1987 –  
  
tratto da:
http://www.italiadonna.it/societa/soc01a.htm  
  
  
  | 
 Il Giardino dei libri 
Libreria in Internet
 Puoi pagare con: Contrassegno, Carta di 
Credito, PayPal, PostePay e Bankpass Web. 
 
 -Agricoltura 
Biologica
       -Alimentazione 
naturale
       -Archeologia 
e Storia
       -Attualità 
e temi sociali
       -Bambini 
e genitori
       -Bioarchitettura
       -Calendari 
e agende
       -Discipline 
orientali
       -Dizionari
       -Esoterismo
       -Hobby 
e Creatività
       -Indiani 
d'America
       -Libri 
per bambini
       -Maestri 
spirituali
       -Medicine 
alternative
       -Misteri 
e cospirazionismo
       -Paganesimo
       -Paranormale
       -PNL
       -Psicologia
       -Racconti 
e saggi
       -Religione
       -Rimedi 
naturali
       -Sciamanesimo
       -Scienza
       -Sessualità
       -Spiritualità
       -Sviluppo 
personale
       -Tarocchi 
e divinazione
       -Tecniche 
per il corpo
       -Vita 
naturale e Ambiente
   
Musica 
-Ambiente
 -Musica 
per i Bambini
 -Musica 
Celtica e dintorni
 -Indiani 
d'America
 -Meditazioni 
guidate
 -Musica 
New Age
 -Etnica
 -Lounge 
- Chill Out
 -Osho
 -Rilassamento
 -Musica 
sacra
 -Suoni 
della natura
 -Terapia
 -Percussioni
 -World
 -Canti
 -Musica 
per Meditazione
 -Musica 
Reiki
 -Mantra
 -Natura 
e musica
 -Danza 
del Ventre
 -Effetto 
Mozart
 -Musica 
Sacra Medievale
 -Canti 
Gregoriani
 -Audio 
Corso
 
Video 
-Guarigione 
e salute
 -Video 
Musicali
 -Medicina 
e scienza
 -Spiritualità 
ed esoterismo
 -Video 
in lingua inglese
 -Psicologia 
e sviluppo personale
 -Documentari 
e film
 
 
 
  
 
  
 
 
  
  
 
  |