![]() |
LA RESURREZIONE DI GESU': SOMMARIO | HOME |
Jean GALOT: Pietro � colpito, quasi turbato da ci� che vede, ma rimane in una
condizione di perplessit�. In Giovanni, lo stupore � ancora pi� grande, perch�
in lui c'� una prima, embrionale intuizione del mistero della resurrezione. Jean GALOT: Non vuol dire che la fede di Pietro sia minore di quella di
Giovanni. Ma indica certo una diversit� di temperamento tra i due. La fede di
Pietro ha, per cos� dire, bisogno di pi� tempo. A Pietro serve tempo per
cogliere la realt� di ci� che vede. Quando Ges� aveva chiesto agli apostoli
�Voi, chi dite che io sia?�, questa domanda era stata posta dopo un lungo tempo
di convivenza, durante il quale Ges� aveva fatto emergere ci� che Lui era. In
quell'occasione, fu proprio Pietro a rispondere in maniera sorprendente. Aveva
avuto il tempo di osservare e meditare. La sua risposta sollecita era il
risultato di una convivenza prolungata nel tempo. Al sepolcro, Giovanni, pur
nella scarsit� degli indizi, coglie, anche se in forma iniziale, come sono
andate realmente le cose. Che cio� il corpo non � stato rubato, ma Ges� � uscito
vivo, nel suo corpo risorto, dai teli che lo avvolgevano. Anche un altro
episodio, accaduto dopo, conferma la maggior attitudine intuitiva di Giovanni.
Quando Ges� appare sulla riva del lago e invita gli apostoli a gettare le reti
dalla parte destra della barca, dinanzi alla pesca miracolosa, � Giovanni che
riconosce subito Ges�: �Allora quel discepolo che Ges� amava disse a Pietro: "E'
il Signore!". Simon Pietro, appena ud� che era il Signore, si cinse ai fianchi
la tunica, e si gett� in mare� (Gv 21,7). Anche in questo caso, Giovanni
riconosce subito l'autore del miracolo, mentre Pietro sembra pi� concentrato sul
risultato del miracolo, preoccupato dei problemi che poneva la quantit� di
pesci. E' una situazione analoga a quella verificatasi nella visita al sepolcro
vuoto, dove Pietro aveva concentrato il suo sguardo su ci� che testimoniava la
sparizione del corpo, mentre Giovanni vi aveva colto il segno della
resurrezione. Lo sguardo pi� penetrante di Giovanni, attraverso il sepolcro e i
segni che rimanevano della presenza di Ges�, iniziava ad entrare nella fede
pasquale. Jean GALOT: La predilezione di Ges� nei suoi confronti lo aiutava ad aprire
gli occhi, a far coincidere, per quanto possibile, il suo modo di vedere le cose
con il modo di Cristo. Ma pur nella sua maggior immediatezza d'intuizione,
Giovanni appare rispettoso dell'autorit� di Pietro. Non rivendica per s� alcuna
autorit�, alcun primato. Arrivato per primo al sepolcro, non entra, si ferma
sulla soglia e attende che Pietro entri per primo, nonostante fosse curioso di
vedere cosa c'era dentro. E poi avrebbe certo desiderato di condividere
l'iniziale riconoscimento di quanto era accaduto nel sepolcro con il suo amico
Pietro, ma si rendeva conto che il tempo di questa condivisione, di questa
corrispondenza di sguardo non era ancora giunto. E allora non urge, non impone
la sua maggiore acutezza di sguardo, rispetta il tempo necessario a Pietro per
giungere a riconoscere la stessa realt�. Jean GALOT: Aiutano a intuire cosa suscit� lo stupore e l'inizio di fede in
Giovanni. Se il corpo fosse stato portato via da qualcuno, i teli non sarebbero
rimasti intatti nello stesso luogo, e il sudario sarebbe stato tirato fuori dai
teli e messo da parte, al momento della sparizione, proprio come sembrano
indicare molte traduzioni correnti. Invece il corpo di Ges� non c'era pi�, ma
tutto il resto -i teli, il sudario- era rimasto nello stesso posto. Addirittura
il sudario era rimasto avvolto nei teli, al suo posto iniziale. Giovanni forse,
davanti a quella vista intu� che Ges� non lo aveva portato via qualcuno, ma che
era uscito vivo dal sepolcro sottraendosi in maniera misteriosa alla sindone e
al sudario che lo avvolgevano, fuori dalle leggi dello spostamento dei corpi,
lasciando tutte le cose intatte. Erano i segni di un intervento soprannaturale,
che aveva sottratto il corpo di Ges� alla collocazione che aveva nel sepolcro
senza sconvolgere nessuno dei teli adoperati per la sepoltura. Per questo si pu�
dire che l�, davanti ai teli giacenti inizi� a riconoscere l'evento della
resurrezione. Jean GALOT: Ogni volta che aveva accennato alla sua passione, Ges� aveva
aggiunto che il terzo giorno il Figlio dell'uomo sarebbe risorto. Eppure, dopo
la sua crocifissione nessuno ricordava queste parole. Molti non se ne
ricorderanno neppure quando lo vedranno risorto. Le avevano dimenticate tutti,
tranne Maria, colei che per nove mesi aveva portato nel proprio grembo quel
corpo, lo stesso corpo che avevano crocifisso. Si pu� dire che, durante quei tre
giorni, tutta la speranza del mondo fu custodita solo da Maria. Giovanni stesso
aveva udito pi� volte le parole di Ges� che annunciavano la resurrezione. Era
stato, con Pietro e Giacomo, presente all'evento della trasfigurazione, quando
Ges� si era raccomandato di non raccontare a nessuno ci� che avevano visto, �se
non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti�. Loro avevano obbedito
al comando, �domandandosi per� cosa volesse dire risorgere dai morti� (Mc
9,9.10). Quindi Giovanni avrebbe dovuto essere preparato ad accogliere il
mistero della resurrezione. Eppure quelle parole gli ritornano alla memoria solo
quando vede la sindone e il sudario rimasti intatti nel sepolcro dopo che Ges�
ne � uscito vivo. L'inizio della sua adesione alla fede, come viene riportato
nel testo evangelico, � causato da ci� che ha visto nel sepolcro. E' suscitato
da indizi esigui, ma reali, visibili. Jean GALOT: In quella prima esperienza presso il sepolcro vuoto, Giovanni
aveva avuto soltanto un'idea vaga e indiretta della resurrezione di Ges� Cristo.
Constatando la sua assenza dal sepolcro, aveva forse intuito il modo
soprannaturale in cui essa si era verificata. Ma solo le apparizioni di Ges� nei
quaranta giorni che seguono, i contatti concreti col Risorto gli permettono di
fondare con certezza la sua missione di testimone. In quei loro incontri Ges� si
manifesta per suscitare la fede, per procurare alla fede un fondamento oggettivo
pi� evidente. Non esita a mostrare il suo corpo con insistenza, un corpo che
porta ancora i segni della crocifissione. Rafforza il vedere per far sorgere il
credere. Con il moltiplicarsi degli indizi, si passa da una prima intuizione al
riconoscimento di una realt� inimmaginabile, di un fatto reale che si rivela pi�
grande e sorprendente di ogni attesa.
|
|
LA RESURREZIONE DI GESU': SOMMARIO | HOME |
A.C.R.O.
- Gruppo di Studi Rosacrociani di Roma -
Centro Autorizzato della Rosicrucian Fellowship Centro promotore della Comunit� Rosa+Croce Internazionale. |