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Cari amici, 
 
 
guardate un po' questa immagine (via 
satellite, from:Britain's GCHQ, the government communications agency) scattata 
prima degli scontri e la rivolta di Lhasa. 
 
Ecco i "veri" monaci che 
hanno causato le violenze a Lhasa!!! 
 
 
 
 'Pechino orchestrava la rivolta nel 
Tibet', 
 di Gordon Thomas 
 
 
Canada Free Press (Venerdi 21 Marzo 2008 10:20): spie 
britanniche confermano la denuncia del Dalai Lama sulle violenze  
inscenate.  
 
Londra, 20 Marzo - Britain's GCHQ, l’agenzia governativa delle comunicazioni che 
controlla elettronicamente mezzo mondo dallo spazio, ha confermato la 
rivendicazione del Dalai Lama che agenti dell’Esercito Popolare di 
Liberazione, l’EPL, travestiti da monaci, hanno innescato le rivolte che 
hanno lasciato dietro di sé centinaia di morti e feriti tibetani.  Gli analisti 
della GCHQ ritengono che la decisione fosse deliberatamente calcolata dalla 
leadership di Pechino per fornire una scusa per schiacciare il malcontento che 
ribolliva nella regione, che sta infatti attirando la sgradita attenzione del 
mondo proprio durante la preparazione delle Olimpiadi. 
 
Per settimane c’è stato un crescente astio a Lhasa, 
la capitale del Tibet, contro azioni minori compiute dalle autorità cinesi, e i 
monaci hanno guidato sempre più azioni di disobbedienza civile, chiedendo il 
diritto di compiere il tradizionale rito d’incensi bruciati.  
 
Ritenendo che i sostenitori del Dalai Lama, dentro 
il Tibet e la Cina, sarebbero divenuti ancora più attivi nei mesi precedenti le 
Olimpiadi, I funzionari della British Intelligence a Pechino hanno compreso che 
il regime avrebbe cercato una scusa per schiacciare l’attuale malcontento, 
timore pubblicamente espresso dal medesimo Dalai Lama. I satelliti del GCHQ, 
geo-posizionati nello spazio, erano incaricati di monitorare da vicino la 
situazione. 
 
L’immagine scaricata dai satelliti ha fornito la conferma che i Cinesi hanno 
usato agenti provocatori per iniziare le rivolte, cosa che ha dato all’Esercito 
della Repubblica Popolare la scusa per muovere su Lhasa e uccidere e ferire 
durante l’ultima settimana 
 
Il Dalai Lama ha parlato per l’ennesima volta di 
“genocidio culturale”, e si  è offerto di dare le dimissioni da capo delle 
proteste contro il governo cinese al fine di portare la pace. L’attuale 
agitazione è cominciata il 10 Marzo, anniversario della rivolta del 1959 che il 
regime cinese soffocò nel sangue. 
  
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