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AGARTHI: il Regno sottoterra

di Elisa Procopio

tratto da: http://freeweb.supereva.com/lucideimaestri/index.htm?p

 

Antichissime credenze parlano di un mondo sotterraneo chiamato Agharti, dove abitano esseri sovrannaturali, conoscitori delle Verit� Supreme, incontaminati dal Male. L� risiederebbe anche il Re del Mondo ed i destini degli uomini e del pianeta sarebbero nelle sue mani.

Agharti, regno segreto e sotterraneo, che ha sede nelle pi� profonde cavit� della Terra e si estende sotto tutto il mondo…

Questa credenza, che ha origine in Oriente, risalirebbe all’et� braminica. Nel corso dei secoli, mistici, occultisti e, nel nostro secolo, anche archeologi, ne hanno parlato e l’hanno cercata. S�tte esoteriche hanno costruito su questo mito la loro ragion d’essere, come i Templari e, successivamente, i Rosa Croce.

Ma che terra sarebbe Agharti? Si � pensato potesse essere la mitica Atlantide, o Gondwana, o Thule, oppure il monte Olimpo, o l’isola di Avalon. Luoghi reali o immaginari, di volta in volta, sono stati individuati come possibili sedi di questo favoloso mondo nel quale sono conservate, custodite, praticate le arti magiche ed � perseguito il sapere universale per opera di semi d�i.

L’Et� dell’Oro

Agharti non sarebbe stato sempre un regno sotterraneo: ci fu un’Et� dell’Oro durante la quale esso viveva alla luce del sole ed era abitato dagli uomini, senza distinzione. All’epoca si sarebbe chiamato "Paradesha", che potrebbe costituire la radice linguistica del termine "Paradiso" e che, in sanscrito, significa "Paese supremo". Poi il Male si impadron� del mondo e gli abitanti di Paradesha, per non esserne contaminati, si rifugiarono sottoterra e chiamarono il loro regno: Agharti, l’Inaccessibile.

Secondo l’avventuriero polacco Ossendowski, che disse di aver raccolto queste informazioni dai Lama del Tibet, Paradesha, poi divenuta Agharti, fu fondata nel 380.000 a. C. e scomparve dalla superficie del mondo seimila anni fa.

Si dice che….

Nel 1927 apparve un saggio intitolato "Il Re del Mondo", scritto dall’esoterista francese Ren� Guenon. In questo saggio l’autore, elencando miti, tradizioni, leggende e misteriose allusioni contenute nelle dottrine segrete, dimostrava l’esistenza di Agharti, della quale gi� aveva parlato con dovizia di particolari l’avventuriero polacco Ferdinand Antoni Ossendowski. Altre opere, di altri autori, si aggiunsero via via per opera di iniziati che pretendevano di conoscere la verit� sul Regno Sotterraneo, o di esploratori che, influenzati dal gran parlare che si faceva di Agharti, pretesero di averne individuato gli ingressi segreti in India, in Nepal, nel Borneo, nelle Montagne Rocciose. Secondo alcuni autori gli ingressi di Agharti sono disseminati in tutto il mondo e sono celati nelle regioni pi� impervie, nei crepacci pi� profondi ma anche su certe cime inaccessibili e nei punti pi� profondi del mare.

Il Regno di Sotto

La fondatrice della Societ� Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky, chiamava Agharti, la "Loggia Bianca" e la situava su un’isola dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i "Signori della Fiamma", semi d�i provenienti da Venere.

Ma per la maggior parte degli "storici" del Regno di Sotto, il cuore di Agharti avrebbe sede sotto l’Asia Centrale, nel territorio che va dal deserto del Gobi alle montagne del Tibet e del Nepal e,attraverso una ramificazione impressionante di caverne, esso si estenderebbe sotto tutto il mondo.

La capitale di Agharti � Shambhalla, la "Citt� di Smeraldo", spesso citata anche dai viaggiatori medievali e ricercata invano dall’esploratore svedese Sven Hedin. A Shambhalla risiedono il Re del Mondo e il Consiglio formato dai Superiori Sconosciuti. Questo consiglio � formato da dodici Savi, che sono degli Iniziati ai gradi pi� alti della conoscenza i quali, insieme al Re del Mondo, governano gli esseri umani, segretamente ma efficacemente, in un eterno gioco di scacchi contro il Male. Per la maggior parte degli iniziati a Shambhalla risiedono anche i saggi Guru e gli spiriti Pandita .

Agharti esiste, simultaneamente,su due piani: quello fisico e quello mistico, ma in entrambi questi piani solo pochissimi illuminati (Arhat) hanno la possibilit� di esservi ammessi. Pu� accadere di imbattersi casualmente in uno degli ingressi al Regno Sotterraneo ma, se si dovesse entrarvi, ci si perderebbe irrimediabilmente nei meandri sconfinati che perforano il sottosuolo, oppure, se anche si riuscisse a trovare una via d’uscita, non si ricorderebbe nulla di ci� che si � visto o appreso. Perlopi�, in ogni modo, accedere ad Agharti � impossibile perch� i suoi abitanti, per non permettere l’ingresso al Male, avrebbero predisposto una protezione invalicabile, costituita da speciali vibrazioni che offuscano le facolt� mentali e rendono invisibili le porte del Regno.

Il Re del Mondo

Agharti � retta, abbiamo detto, dal Re del Mondo (Chakravarti), Colui che ha il potere di parlare con Dio (Brahmatma), il quale regna per il periodo di una delle Quattordici Ere (Manvatara), da cui � composto un ciclo cosmico. Per inciso la nostra sarebbe l’Era del Cinghiale Bianco. L’attuale Re del Mondo si chiama Vaivaswata ed � il settimo sovrano in carica. Egli � in comunione spirituale con tutti i suoi predecessori, i cosiddetti Manu, termine che indica un mediatore fra umanit� e divinit�, un essere che, attraverso la sua saggezza ha acquisito doti semi divine. Il concetto "Manu" esiste presso diversi popoli e, sorprendentemente, anche con la stessa radice linguistica. Un Manu sarebbe stato Ges�, Buddha, Mos�, Maometto e, prima di tutti, questa funzione era svolta dall’Arcangelo Michele. Il Re del Mondo, assieme a Colui che conosce il futuro (Mahatma) e a Colui che procura le cause, affinch� gli avvenimenti si verifichino (Mahanga), forma una potente Triade dalla quale dipende una societ� di Cavalieri-Sacerdoti, i Templari Confederati di Agharti.

A quale scopo?

Verr� un tempo in cui nasceranno gli uomini pi� cattivi, quelli che saranno delle vere e proprie filiazioni del Male. Contro questi agenti del Male Supremo, gli uomini giusti dovranno scendere in guerra aperta. Quando quel tempo verr�, il Re del Mondo, insieme a tutti i cittadini di Agharti, si mostrer� al mondo, ma fino a quel giorno egli e i Superiori Invisibili, indirizzeranno, condizioneranno gli accadimenti sul pianeta. Alcuni sostengono che questo Governo segreto sugli uomini avrebbe lo scopo di prepararli a questa lotta, che potrebbe segnare la fine della civilt� e, addirittura della specie. Altri, invece, ipotizzano che lo scopo finale sia quello di portare alla scomparsa degli esseri umani, depositari del Peccato Originale, per far s� che sul mondo e nell’Universo, tornino a regnare i semi d�i che furono scacciati.

I poteri di Agharti

Tutti coloro che hanno parlato di Agharti e del suo segreto dominio sull’Umanit� sono d’accordo nell’affermare che i grandi moti, quelli che cambiano la Storia, sono determinati dal Re del Mondo e dai suoi Dodici Savi. Egli conosce tutti i pensieri ed i disegni di ogni uomo, segnatamente di coloro che hanno influenza sul destino dei popoli e, se questi somigliano al volere di Dio, li asseconda oppure li stronca. I Templari Confederati di Agharti, in caso di rischio di disfatta contro le forze del Male, sono in grado di far esplodere tutta la superficie del globo, trasformando la Terra in un deserto, ma potrebbero anche far sprofondare i continenti e ridurre il mondo ad un’unica palla liquida. Gli abitanti della Terra sono costantemente tenuti d’occhio da quelli di Agharti, che sono in grado di volare, invisibili, fra noi. A riprova di questo sono indicate le misteriose iscrizioni scolpite nella roccia sulle vette pi� inaccessibili, e quelle scanalature misteriose, come segni di ruote di carri, che, si dice, sono state lasciate dagli aghartiani in perlustrazione.

I reietti di Agharti

Nessuno � mai potuto andare ad Agharti, tornarne e vantarsene, ma esiste un popolo, fra noi, che un tempo � nato e vissuto ad Agharti: gli Zingari. Un tempo essi nacquero e vissero nel Regno Sotterraneo, ne erano cittadini a pieno diritto. Ma, un giorno, commisero qualche cosa che ad Agharti fu considerato un crimine imperdonabile. Non sappiamo cosa fosse, dato che ad Agharti non esistono Leggi, n� Polizia e che � la Coscienza del male fatto l’unica punizione di chi sbaglia. Doveva trattarsi di un crimine davvero enorme. Sta di fatto che questi cittadini rinnegati furono cacciati da Agharti, divenendo Zingari, un popolo che vagabonda, incessantemente. C’� chi dice che, senza pi� ricordare, essi cerchino gli ingressi di Agharti e che, secondo la maledizione di cui sono vittime, solo quando avranno trovato l’ingresso e ricorderanno, potranno tornare a casa, perdonati. Una prova dell’origine aghartiana degli Zingari sarebbe la loro familiarit� con l’occulto, la loro capacit� di predire il futuro e di leggere la mano.

 

Elisa Procopio

mailto:ely2571@yahoo.it  

 

 

 

 

 


 

 

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