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IL RITORNO DEL MESSIA

SOMMARIO


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Uno dei caratteri della vita contemporanea che più la differenziano da quella del passato è l'ampiezza e la rapidità delle comunicazioni. Quello che avviene in ogni parte del mondo è portato immediatamente a conoscenza degli uomini a mezzo della Radio, della Televisione, dei giornali ad ampia tiratura. Ma che cosa trasmettono Anzitutto le più importanti notizie politiche, sociali, economiche; ma con maggiore ampiezza, i delitti, gli scandali, le avventure amorose delle persone in vista.

Invece vi è un aspetto importante della vita umana sul quale le notizie trasmesse sono scarse o rare, che è generalmente trascurato dai giornalisti (all'infuori della stampa professionale): quello religioso. Quasi soltanto le notizie che rientrano nella categoria della curiosità o bizzarre vengono portate a conoscenza del pubblico; ad esempio, quella che una setta mussulmana offre al suo capo Agakhan una quantità di oro corrispondente al peso del suo corpo. Le altre notizie riguardano le ripercussioni politiche e sociali dell'azione delle Chiese e le loro cerimonie spettacolari. Lo stesso può dirsi per lo più dei periodici e delle riviste, eccetto quelli speciali che hanno scarsa diffusione.

Tutto ciò spiega come il pubblico, compreso quello colto, per lo più ignori un fatto attuale molto importante e significativo; l'attesa di un grande rinnovamento religioso. Generalmente è collegata con la invocazione e l'attesa venuta di un Messaggero divino, di un Profeta, di un Istruttore, di un Salvatore, o addirittura di una Incarnazione Divina. Tale attesa "messianica" non è nuova; ma attualmente ha assunto una ampiezza mondiale, essendo presente in varie parti della terra, ed ha portato ad una vasta opera di attiva preparazione, di invocazione specifica, che si sta estendendo in modo sorprendente.

L'attesa si basa sopra dati storici indiscutibili. In ogni epoca e presso ogni popolo sono comparsi Esseri d'una altezza spirituale eccezionale: fondatori di religioni, saggi, istruttori, profeti. Basti ricordare (omettendo i personaggi più o meno mitici) Confucio e Lao-Tse in Cina - Il Buddha in India - Zoroastro in Persia - Solone, Platone e Pitagora in Grecia - Mosè, Isaia, Maometto in Oriente - e, fra i moderni, Baha, Sai Baba, Ullah-Ramakrisna, Vivekananda, Gandhi e Aurobindo.

Secondo le tradizioni esoteriche ed iniziatiche, oltre a questi Esseri che si presentano pubblicamente, esiste un Ordine, una Gerarchia, una Fratellanza di iniziati, chiamati variamente Rishi, Mahatma, Maestri, i quali vivono ritirati ed ignorati "dietro le scene del mondo", ma che accolgono ed allenano discepoli ed intervengono, in incognito, nelle vicende umane con intenti benefici.

A questi si riferisce, fra altre, la Leggenda del Graal, dalla quale Riccardo Wagner ha tratto il soggetto delle sue opere Lohengrin e Parsifal. In esse gli iniziati sono raffigurati quali Cavalieri dell'Ordine del Graal che vivono appartati in un castello costruito sopra un monte, ma che, in risposta agli appelli degli uomini, scendono a proteggere i deboli ed a debellare gli ingiusti ed i prepotenti.

Il Maestro Diwal Khul scrive di essi come: "... un grande gruppo di anime liberate che, in completa abnegazione, stanno silenziosamente dietro il panorama del mondo. Mediante il potere della loro volontà, la forza delle loro meditazioni, la saggezza dei loro piani e la loro conoscenza scientifica dell'energia, essi dirigono quelle correnti di forza, e controllano quei fattori 'costruttori di forme' che producono tutto quello che è visibile e invisibile, mobile o immobile nel nostro universo".

Vi sono numerose tradizioni riguardanti questi Esseri, come quelle su Cristiano Rosenkreutz, il presunto fondatore dell'Ordine dei Rosa-Croce; sul Conte di Saint-Germain, che avrebbe svolto una parte storica in Francia, prima della Rivoluzione; sui "Maestri di Saggezza e di Compassione" viventi nell'Himalaya, dei quali hanno dato testimonianza e notizia H.P. Blavatsky (che avrebbe dimorato per qualche anno presso di Essi), il Colonnello Olcott, Alice A. Bailey, Nicholas Roerich, ed altri.

Questi Messaggeri spirituali sono stati molto diversi fra loro e pure diversi sono stati i modi nei quali si sono presentati e sono stati considerati dai popoli fra cui hanno svolto le loro missioni. Si può dire che tali modi sono stati principalmente tre, ovvero:

Il primo è rappresentato soprattutto dal Buddha, il quale nella sua vita e nel suo messaggio ha detto di aver conquistato da sé, senza aiuti superiori e dopo lunghe ricerche, errori e travagli, la verità e l'illuminazione. Egli, pur svolgendo attiva opera di insegnamento, accogliendo discepoli e fondando un ordine di tipo monastico, ha aperto più che una via, un metodo (il "nobile ottuplice sentiero"), una dottrina, ed ha incitato a percorrere quella via da sé.

Un secondo, da un gruppo di Istruttori che si sono annunciati, e sono stati riconosciuti, quali messaggeri, annunziatori, profeti, inviati da Dio per insegnare le Sue leggi, recare la Sua parola, i Suoi moniti, annunciare i Suoi voleri.

Un terzo tipo invece è stato ritenuto una diretta manifestazione di Dio, una Sua reale incarnazione. ciò è avvenuto nell'induismo, che crede nei vari "Avatar" di Vishnu, e nel Cristianesimo. Non è nostro proposito esaminare ora la validità di queste rispettive posizioni, bensì di mettere in evidenza i caratteri comuni che esse presentano.

Quegli Esseri sono spesso comparsi per promuovere un nuovo ciclo di civiltà e cultura: hanno istruito ed illuminato; hanno fatto opera di conciliazione e di sintesi fra uomini e gruppi sparsi o contrastanti; sono stati testimoni ed esempi viventi dello Spirito, hanno costituito un potente fermento; hanno sparso germi vitali il cui influsso è andato crescendo, dando origine ai movimenti spirituali ed alle religioni. Essi sono venuti quasi sempre in momenti di gravi crisi religiose, sociali, morali, di un popolo o di un'epoca, in periodi di transizione da un'era ad un'altra. Questo è stato espresso nel modo più esplicito nelle parole attribuite nel grande poema religioso indiano Baghavad Gita (il Canto del Signore) a Krishna, incarnazione dello Spirito supremo:

"Ogni qualvolta la legge decade e insorge ovunque la licenza, io mi manifesto". - "Per la salvezza dei buoni e la distruzione dei malvagi, per instaurare saldamente la legge, Io m'incarno di età in età" (IV, 7-9).

Così pure l'Avvento del Messia atteso dagli Ebrei ed il ritorno del Cristo atteso dai Cristiani sarebbero preceduti da un periodo di guerre e desolazioni che è stato chiamato "apocalittico", appunto in base alle impressionanti descrizioni di esso contenute nell'Apocalisse.

Fra le varie religioni, l'Induismo è quella che più ha sviluppato la dottrina dei Messaggeri Divini o Avatar. Secondo quanto dice Nonier Williams nel suo dizionario sanscrito, avatar significa "discende da molto lontano". La radice "av" sembra denotare l'idea di protezione dall'alto; si può dire perciò che la parola "avatar" vuol dire "discende con l'approvazione della sorgente superiore e con beneficio del luogo ove giunge".

Le informazioni di gran lunga più importanti e più ampie sull'Avvento sono state date da un Istruttore orientale per il tramite di Alice A. Bailey. Sarebbe troppo lungo riferirle in questo scritto, ma esse sono facilmente accessibili anche ai lettori italiani, essendo state pubblicate nel libro della Bailey "Il Ritorno del Cristo"; accennerò soltanto ad un aspetto di quegli insegnamenti che ha un'applicazione generale ed immediata.

NON BASTANO... up.jpg

Non bastano la fede, la speranza, l'attesa passiva dell'Avvento, ma è richiesta una cooperazione attiva da parte dell'umanità. Spetta a tutti noi preparare le vie del Signore, si da facilitare e affrettare la Sua venuta. Vari sono i modi di tale cooperazione e possono venir distinti in interni ed esterni.

Il tipo di preghiera più efficace è l'invocazione, purché venga fatta con tutto il nostro essere, cioè con concentrazione mentale, con slancio del sentimento, con l'energia della volontà. Da alcuni anni viene usata una Invocazione specifica per l'Avvento; essa è stata tradotta in più di 40 lingue ed ha avuto una grandissima diffusione in tutto il mondo. si può ritenere che sia usata da più di un milione di persone.

Questa Invocazione è facilmente comprensibile, ma racchiude anche significati profondi che possono venir scoperti mediante un'attenta riflessione o meditazione. Il suo valore sta, fra l'altro, nel fatto che si rivolge ai tre aspetti fondamentali della Divinità: LUCE (conoscenza), AMORE e VOLONTA'. Noi stessi, nell'usarla, possiamo avvalerci di questi tre aspetti perché essi esistono anche in noi quali "Figli di Dio", fatti "a Sua immagine e somiglianza".

Affinché l'invocazione abbia la massima efficacia è utile seguire certe norme. Anzitutto è bene collegarsi internamente con la schiera sempre più numerosa di coloro che la usano in tutto il mondo. Ciò costituisce non soltanto un incitamento soggettivo per coloro che credono nella potenza del pensiero e delle altre energie psicologiche e spirituali; un reale allacciamento, un reale assommarsi, e probabilmente anche il moltiplicarsi dell'efficacia dell'invocazione stessa.

A questo proposito è bene sapere che questa Invocazione è usata anche da non cristiani. Essi sostituiscono il nome usato per designare "il Cristo" ovvero "Colui che viene" con quelli corrispondenti ai loro credi (Avatar, Buddha, Maitreya, Messia, Imam Nadhl, ecc.). I nomi non hanno importanza, tanto più che ognuno di essi designa una funzione o una qualità: l'Illuminato, il Consacrato, l'Iniziato, ecc.. Inoltre possiamo ritenere che l'Atteso non verrà soltanto per i fedeli di una religione, ma per l'intera umanità.

Prima di usare l'Invocazione è utile fare una preparazione: raccoglimento, elevazione della coscienza, meditazione sul suo significato. Poi è bene dirla lentamente, con brevi pause fra una strofa e l'altra, ad alta voce o media voce. Ciò aiuta a fissare l'attenzione ed aggiunge il potere del suono. È pure utile usare l'Invocazione in gruppo, ed anche collegarsi mediante il pensiero e l'immaginazione con una o più persone con le quali siamo in "sintonia" psico-spirituale.

Un altro mezzo che è in nostro potere per cooperare all'Avvento è anch'esso essenzialmente di natura interna, pur avendo effetti esterni che possono essere di una grande efficacia. È quello di suscitare in noi, in modo da diventare esempi viventi, le qualità spirituali che invochiamo: LUCE - AMORE - POTENZA. Così potremmo divenire ricevitori, accumulatori e centri di irradiazione degli influssi emanati da "Colui che viene".

I mezzi esterni per cooperare all'Avvento sono quelli di partecipare a tutte le attività collettive che possano preparare le vie, anzi che lo stanno già facendo. Fra esse vi sono tutte quelle attività che tendono ad instaurare una maggiore giustizia sociale ed una più equa ripartizione delle risorse naturali fra i popoli; ad attuare buoni rapporti di intesa e di collaborazione fra i vari gruppi umani - classi sociali, nazioni, Chiese, razze, ecc. - ed a favorire una maggiore istruzione ed una migliore educazione degli individui e delle masse. In modo più specifico, si può promuovere l'attesa diffondendone la conoscenza e suscitando ed intensificando lo "spirito di attesa" fra gli uomini.

Tutto ciò può venir fatto, sia con una azione diretta, mediante la parola, e gli scritti, sia indirettamente, fornendo a coloro che Possono svolgere quell'azione (individualmente o mediante organizzazioni) i mezzi per intensificarla ed estenderla.

Anche coloro che dubitano della realtà dell'Avvento farebbero bene a partecipare alla sua preparazione. Infatti non possono essere sicuri che esso non si produca, e, nell'incertezza, conviene loro seguendo in ciò il consiglio dato da Pascal con la sua nota "scommessa", ovvero puntare sulla alternativa positiva.

Puntare sul fatto che l'Avvento sia un fatto reale è tanto più indicato in quanto le attività spirituali, sociali, umanitarie che fanno parte della "preparazione" hanno anche un grande valore per se stesse; indipendentemente dalla realtà di un avvento individuale specifico. Esse contribuiscono infatti a creare un avvenire migliore, a favorire l'avvento di una nuova e più umana civiltà.

Il movente di tutto quanto faremo in tal senso deve essere puro e disinteressato, deve essere l'Amore, la compassione per l'umanità sofferente, senza pace, brancolante nel buio o illusa da false luci. Ma è pur lecito sentire la gioia di appartenere ad una schiera di pionieri; è lecito pensare che quanto facciamo per facilitare ed affrettare l'Avvento può essere scorto da "Colui che viene" e attirare su di noi la Sua protezione ed il Suo aiuto affinché possiamo più e meglio "servire".

LA GRANDE INVOCAZIONE up.jpg

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda la Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa il Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

ORIGINE DELLA GRANDE INVOCAZIONE up.jpg

Oggi l'umanità si trova in un particolare, eccezionale punto mediano, fra un passato infelice e un futuro pieno di promesse che potranno attuarsi se la riapparizione del Cristo verrà riconosciuta e si farà la debita preparazione. Il presente è pieno di promesse, ma anche di difficoltà; in questo momento il destino del mondo e, se possiamo dirlo con tutta reverenza, l'attività immediata del Cristo, sono nelle mani degli uomini. Le atroci sofferenze della guerra e le angosciose condizioni dell'intera famiglia umana, nel 1945 indussero il Cristo a prendere una grande decisione espressa in due affermazioni della massima importanza.

Egli annunciò alla Gerarchia riunita e a tutti i Suoi discepoli di aver deciso di riprendere il contatto fisico con l'umanità, se questa avesse fatto i passi iniziali per instaurare retti rapporti fra i propri membri; dette poi al mondo (ad uso di tutti) una delle più antiche preghiere, sinora mai permessa se non ai più elevati esseri spirituali. Egli la pronunciò la prima volta nel 1945 al plenilunio di giugno, noto come plenilunio del Cristo, come quello di maggio è del Buddha. Non fu facile tradurre quegli antichi versi (così antichi da essere senza data o possibile riferimento) in parole moderne, ma si fece, e la Grande Invocazione che potrà divenire la preghiera universale fu pronunciata dal Cristo e trascritta dai discepoli.

Possiamo constatarne la straordinaria potenza perché già centinaia di migliaia di uomini la ripetono ogni giorno e più volte al giorno; è già stata tradotta in più di 18 lingue, è usata da gruppi di indigeni delle jungle africane e da uomini che hanno alte funzioni direttive; tanto in America che in alcune nazioni europee viene radiotrasmessa e non vi è luogo dove non se ne conosca l'uso. Questa nuova invocazione, se verrà grandemente diffusa, potrà essere per la futura religione ciò chi il Padrenostro fu per i Cristiani e il Salmo 23 per gli Ebrei.

La Grande Invocazioni non appartiene ad alcuno, né ad alcun gruppo, ma a tutta l'Umanità. La sua forza e bellezza stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certe importanti e fondamentali verità che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale. La verità che esiste un'Intelligenza fondamentale a cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni apparenza esterna, il potere motivante dell'Universo è Amore; la verità che una grande Individualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell'Amore perché potessimo comprendere. La verità che l'amore e l'intelligenza sono effetti di quello che chiamiamo Volere di Dio; e infine l'evidente verità che solo per mezzo dell'umanità stessa il Piano divino di evoluzione in atto sulla Terra, potrà trovare la sua attuazione. soltanto per opera dell'umanità stessa.

Questo Piano richiede che gli uomini manifestino amore e che "lascino splendere la luce che è in loro". Segue la solenne richiesta finale che questo Piano di Amore e di Luce, attuandosi tramite l'umanità, "sbarri la porta dietro cui il male risiede". L'ultima frase dell'Invocazione contiene l'idea della restaurazione e indica la nota dominante del futuro ed il giorno in cui l'idea originaria e l'intenzione iniziale di Dio non saranno più frustrate dal libero arbitrio e dal male dell'uomo, dal suo materialismo ed egoismo; il Proposito divino potrà allora attuarsi grazie al mutamento dei cuori e degli obiettivi dell'umanità. Questo l'evidente e semplice significato dell'Invocazione, che risponde all'aspirazione spirituale di tutti.

Nell'uso di questa Invocazione o preghiera, e nell'attesa sempre crescente della venuta del Cristo, risiede oggi la più grande speranza dell'umanità. Se ciò non fosse, la preghiera sarebbe inutile, soltanto un'allucinazione, e le Scritture di tutto il mondo, con le loro profezie, sarebbero prive di valore ed illusorie. La testimonianza dei secoli ha comprovato che così non è. La preghiera ottiene e ha sempre ottenuto risposta; i grandi Figli di Dio sono sempre venuti e sempre verranno in risposta all'appello dell'umanità, e Colui che tutti gli uomini attendono, è per via.

EVENTI CHE ACCOMPAGNERANNO LA VENUTA DEL CRISTO up.jpg

In primo luogo va precisato che il ritorno del Cristo si manifesterà con un risorgere della coscienza cristica nel cuore degli uomini dovunque, la sua prima espressione sarà la buona volontà

In secondo luogo, i discepoli, ovunque, saranno sempre più sensibili alla Sua qualità, alla Sua voce e al Suo insegnamento; essi saranno "adombrati" da Lui in molti casi così come in precedenza Egli adombrò il Suo discepolo Gesù; attraverso questo adombramento dei discepoli in tutti i paesi Egli moltiplicherà Sé Stesso ripetute volte. L'efficacia ed il potere del discepolo adombrato saranno stupefacenti.

Quando Cristo tornerà, ci sarà fra gli uomini una fioritura rigogliosa del Suo tipo di coscienza; quando i discepoli lavoreranno riconoscendo il Cristo, verrà il momento in cui Egli potrà nuovamente muoversi pubblicamente fra gli uomini; il Cristo potrà essere pubblicamente riconosciuto e quindi svolgere il Suo lavoro sui livelli esteriori della vita come su quelli interiori. La Gerarchia lavora e si prepara per questi tre eventi che sono connessi alla divinità inerente dell'uomo e registrerà essenzialmente un altro dei risultati dell'impiego positivo della nuova Invocazione, che aiuta in questo compito di preparazione.

COME ACCELERARE IL RITORNO DEL CRISTO up.jpg

Il primo dei metodi che condurranno infine alla riapparizione fisica del Cristo è già stato messo in moto; discepoli e iniziati di ogni paese stanno iniziando il lavoro di preparazione al riversarsi della forza spirituale del Cristo, che condurrà al risveglio della coscienza Cristiana (com'è chiamata comunemente) nel cuore degli uomini. Questa effusione sarà il risultato di tre attività:

  1. L'opera e l'insegnamento dei discepoli esperti e degli iniziati che, ognuno a suo modo, indicano la certezza della venuta del Cristo, aumentando così l'innato senso di attesa delle masse.
  2. L'evocazione di una risposta gerarchica congiunta mediante l'uso della Grande Invocazione. Noterete come questa invocazione possa essere interpretata secondo i tre modi in cui il Cristo potrà ritornare.

Stanza I

a. "Affluisca Luce nelle menti degli uomini".

L'influenzare le menti dei discepoli.

L'illuminare l'umanità intelligente. Il piano mentale.

Stanza II.

b. "Affluisca Amore nei cuori degli uomini".

L'influenzare le masse, ovunque.

L'effusione dello spirito Cristico. Il piano astrale.

Stanza III

c. "Il Proposito che i Maestri conoscono e servono".

L'ancorare l'energia gerarchica sulla Terra.

L'apparizione fisica del Cristo.

Il piano fisico.


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IL PROPOSTI DIVINO up.jpg

Quale possa essere questo proposito divino, lo rivelerà il Cristo Stesso al suo arrivo: il punto focale della Sua attività dipenderà dal mezzo che Egli userà per attuare quel proposito, noto soltanto a lui ed ai membri anziani della Gerarchia. Se il mezzo migliore per servire sarà la politica, questa determinerà allora la località del punto focale; se saranno le organizzazioni religiose del mondo, potrà essere altrove; se sarà il campo dell'economia o delle scienze sociali, allora sarà un'altra località a dimostrarsi adatta. In ogni caso il fattore determinante che gli indicherà il luogo adatto per questo punto focale sarà il numero, l'abilità e lo stato coscienziale dei discepoli che saranno attivi nel campo prescelto. Più di questo non posso suggerire.

3. La richiesta, o preghiera o desiderio che si eleva dalle masse, dell'apparizione di un Liberatore e dell'instaurazione di giusti rapporti umani, oltre all'opera di tutte le persone di mentalità spirituale di tutte le nazioni e di tutte le fedi. Oggi sono presenti tutti e tre questi fattori, ma non hanno ancora la potenza necessaria per dimostrarsi immediatamente efficaci. Questo triplice nucleo di fattori determinanti è tuttavia già stabilito fermamente; in questo fatto vi è una base sicura per un sano ottimismo.

Ma in tutte e tre le sfere dell'attività previste dal Cristo, verrà un momento in cui il conflitto sarà sostituito dall'armonia; ciò è dovuto al fatto che l'energia di armonia tramite conflitto è sotto il governo o l'influenza dell'energia del secondo Raggio di Amore-Saggezza. Per quanto riguarda l'umanità nel suo insieme, il conflitto delle idee e del desiderio emozionale è oggi tanto acuto, che alla fine si esaurirà e gli uomini si volgeranno, con sollievo e con desiderio intenso di sfuggire ad ulteriore agitazione, verso giusti rapporti umani; questo costituirà la prima importante decisione umana, che condurrà alla agognata armonia. L'atteggiamento delle masse tenderà allora in modo sano all'armonia, grazie all'opera degli uomini e delle donne di buona volontà che rendono effettivo "l'affluire dell'amore di Dio nel cuore degli uomini".

DIFFUSIONE DELLA GRANDE INVOCAZIONE up.jpg

Dedicatevi a diffondere l'uso della Grande Invocazione e aiutate a portare avanti il piano di distribuzione. La Grande Invocazione, è un potente strumento solare destinato a produrre dei cambiamenti e i necessari riadattamenti. È tanto potente, che quando se ne suggerì l'uso generalizzato nel mondo degli uomini, suscitò qualche opposizione fra i membri della Gerarchia, perché ne temevano i potenti effetti sulle persone non preparate e non evolute. Tuttavia il suo uso è stato giustificato e si desidera che la sua utilità venga grandemente accresciuta e il suo uso sia diffuso molto più ampiamente.

L'IMPORTANZA DI ESSERE INDIPENDENTI up.jpg

Messaggio del Maestro Diwhal Khul (il Tibetano).

Vi ho consigliato di entrare in contatto con i canali spirituali che provengono dalla forza di Shamballa. Nel 1952 vi e stato difficile farlo; ora diversi canali sono stati formati per ampliare il vostro piano di coscienza. Siete ora al massimo della vostra prova.

Qualcuno (colui che vive una vita quieta e neutrale) supererà la prova. Altri la continueranno nella prossima vita. Ricordate che il primo requisito per riuscire è di essere soli, perché soltanto così imparerete ad essere liberi. Non vi dovete identificare con gli altri, sia criticando oppure seguendo gli altri, perché facendo in questo modo limitate la vostra libertà e vi immiserite. Dovete essere coscienti che lo Spirito che fluisce in voi, e in tutto ciò che vive, è imperituro e onnipotente.

Liberatevi dell'autorità dei Maestri, di Società esclusive o segrete, e dei misteri dove non ci sono misteri, perché non esistono misteri nell'insegnamento esoterico. I Maestri dell'età dell'Acquario non raccolgono seguaci attorno a sé, non pretendono lealtà e obbedienza. non chiudono la loro porta agli altri aspetti della verità, come è stato fatto nel passato, per le particolari esigenze esistenziali di quei tempi. Se qualcuno insegna, lo fa' considerando se stesso come il primo studente.

BIBLIOGRAFIA up.jpg

  • Aliev Bailey, Il ritorno del Cristo.
    Editrice Nuova Era, Vitinia di Roma.
  • Aliev Bailey, Raggi e iniziazione.
    Editrice Nuova Era, Vitinia di Roma.
  • Aliev Bailey, Esteriorizzazione della Gerarchia.
    Editrice Nuova Era, Vitinia di Roma.
  • Giuseppe Filipponio, La via della luce.
    Edizione fuori commercio

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