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"VEGETARIANESIMO"

GLI ANTIOSSIDANTI VEGETALI

tratto da www.lerboristeria.com


La nuova difesa naturale contro i processi d’invecchiamento indotti dai radicali liberi

 

I Radicali Liberi sono composti chimici che si formano naturalmente all'interno dell'organismo quando l'ossigeno, tratto dall'ambiente tramite la respirazione, viene utilizzato per produrre energia per mezzo dei processi metabolici. In ogni cellula del nostro organismo, infatti, avvengono costantemente processi chimici di ossidazione che utilizzano l'ossigeno per "bruciare" il combustibile (nutrienti) che serve per ottenere l'energia necessaria alle funzioni vitali. I radicali liberi sono sottoprodotti di queste reazioni. Sono composti poco stabili e altamente reattivi che, proprio per questo, interagiscono velocemente con l'ambiente che li circonda, all'interno dell'organismo stesso, creando nuovi radicali liberi e dando così inizio a reazioni a catena che finiscono col danneggiare irreversibilmente strutture cellulari come le proteine, i lipidi, e lo stesso DNA.

Ormai è accertato che i danni provocati dai radicali liberi alle strutture vitali degli organismi viventi, sono coinvolti nel processo di invecchiamento e nello sviluppo di numerose patologie croniche e degenerative, incluse neoplasie, malattie cardiovascolari e perfino gravi malattie degenerative delle cellule nervose cerebrali (neuroni) come il Parkinson e l'Alzheimer.

Naturalmente il nostro organismo ha sviluppato nella sua evoluzione dei metodi di difesa molto complessi e delicati, ma queste difese non sono sempre efficaci al 100% nell'eliminare i radicali liberi dall'organismo; esistono infatti delle situazioni, patologiche e non, in cui la produzione di radicali liberi aumenta in modo tale che la "barriera" di difese antiossidanti non è più in grado di neutralizzarli: siamo allora in presenza di uno Stress Ossidativo.

Il perdurare del rischio ossidativo, dovuto a queste molecole altamente reattive, può determinare delle reazioni a carico delle strutture cellulari che innescano processi di invecchiamento di tutti i tessuti (e che generano,tra l'altro, invecchiamento della pelle, infiammazioni, perdita di elasticità dei vasi sanguigni, e persino tumori), non immediatamente visibili, ma che si manifesteranno nel corso del tempo. Proprio per questo motivo non è possibile individuare delle sintomatologie imputabili all'eccesso di radicali liberi secondo un classico schema di causa-effetto, con il rischio di sottovalutare l'intera problematica.

Questo concetto è ancora più importante se il rischio, relativo ad un eccesso di radicali liberi, riguarda i giovani; è emerso infatti da studi recenti che i giovani sono sempre più a rischio. Questo fatto si spiega forse col fatto che, se analizziamo lo stile di vita delle nuove generazioni, sono molti gli "errori" commessi dai giovani di oggi e molto si potrebbe fare per evitare l'aumento dei fisiologici livelli di radicali liberi. Il frequente consumo di alcolici e di cibi sofisticati, il fumo, i ritmi sempre più frenetici e stili di vita sregolati sono oggi elementi sempre più caratteristici della vita dei più giovani, ma allo stesso tempo sono tra le principali cause di aumento dei radicali liberi. Non è da sottovalutare inoltre l'effetto negativo dell'inquinamento, che tocca talvolta livelli molto alti, e delle prolungate esposizioni solari o alle lampade UV, per raggiungere l'agognata tintarella oggi tanto di moda.

Per ovviare a tutto ciò e per aiutare le moderne generazioni, e non solo loro, a contrastare in modo efficace l'eccesso e gli effetti dei radicali liberi è necessario adottare delle strategie integrate che prevedano l'impiego sinergico di integratori ad azione antiossidante, per completare l'alimentazione che deve essere ricca di cibi con elevato contenuto di antiossidanti, senza rinunciare ad adeguati periodi di relax psico-fisico. Chi è troppo sedentario dovrà prevedere anche un'attività fisica regolare, ma senza esagerare in quanto l'esercizio fisico troppo intenso può avere, soprattutto nei confronti degli "atleti della domenica", effetti peggiori della sedentarietà in termini di aumento dei radicali liberi.

Sono sempre più numerosi gli studi volti ad evidenziare le tecniche analitiche finalizzate alla determinazione del grado di stress ossidativo dell'organismo, attraverso la rilevazione della quantità di radicali liberi presenti nel sangue. Proprio da questi studi è emersa una stringente correlazione tra l'aumento di radicali liberi e la presenza di diversi fattori scatenanti quali il fumo di sigaretta, lo stress psico-fisico, l'inquinamento ambientale, l'assunzione di certi farmaci, malattie (allergie, infiammazioni, infezioni, ipertensione, diabete, ecc.), l'eccessiva esposizione solare, regimi alimentari non bilanciati e diete dimagranti drastiche, e anche un' attività fisica molto intensa. Inoltre l'uso della pillola contraccettiva e gli estrogeni utilizzati durante la menopausa. In tutti questi casi quindi si rende utile l'apporto esterno di agenti antiossidanti in grado di disattivare o stabilizzare i radicali liberi prima che attacchino la cellula, senza dimenticare che anche normali condizioni di salute non mettono completamente al riparo dallo stress ossidativo. Va anche sottolineato che l'efficienza del sistema antiossidante dell'organismo diminuisce fisiologicamente con l'età, e ciò conduce ad un aumento del rischio di patologie età - dipendenti.

Le sostanze vegetali rappresentano la principale fonte di sostanze antiossidanti,non solo per il loro contenuto vitaminico, ma soprattutto per la presenza di miscele complesse e uniche di composti chimici, come i flavonoidi e i polifenoli. Ci sono infatti numerose evidenze scientifiche che dimostrano come una dieta ricca di frutta e verdura possa ridurre il rischio di patologie croniche e degenerative, non tanto in relazione alle vitamine contenute, ma al fitocomplesso di antiossidanti e all'azione concertata di diversi composti chimici. Gli oligoelementi come Selenio, Zinco, Rame, eccetera, talvolta indicati come antiossidanti, non possiedono di per sé questa attività, ma sono tuttavia necessari per garantire la funzionalità dei sistemi antiossidanti dell'organismo.

Tra le piante officinali sono molte quelle che possono aiutarci a combattere lo stress ossidativo; in particolare da alcuni studi scientifici effettuati, alcune piante, come il Tè verde e il Rhooibos, hanno confermato di possedere una grande capacità antiossidante, ma contemporaneamente è emerso che anche molte altre piante, come la Cannella, il Timo, L'Origano, la Salvia, il Rosmarino, possiedono questa capacità in grado elevato, oltre alla Propoli (sostanza elaborata dalle api a partire da resine e altre sostanze vegetali) che si è rivelata essere in assoluto la più potente.

Esistono alcune metodologie per misurare 'in vitro' la capacità antiossidante di una sostanza, ma una in particolare è molto adatta per la valutazione di miscele chimiche complicate come i fitocomplessi, cioè il test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), che esprime i risultati con specifiche unità di misura, consentendo così di fare confronti con i dati di letteratura su alimenti come frutta e verdura, e soprattutto permettendo di fare riferimento alle dosi consigliate di antiossidanti, per una buona protezione giornaliera. Il potere antiossidante, definito con unità di misura ORAC, di molti alimenti e sostanze vegetali è stato realizzato presso l'Università di Boston. Studi clinici hanno individuato che il quantitativo minimo di unità ORAC, necessario per avere effetti benefici sulla salute umana, è pari a circa 2000, ed è stato dimostrato che un'integrazione con tale contenuto di Unità ORAC, aumenta fino al 25% il potere antiossidante del sangue umano.

Dott.ssa Marina Multineddu
 

 

 


 

 

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