HOME  |   PRECEDENTE  | SOMMARIO BAMBINI |  SUCCESSIVO  |   TESTI 

 

SESTO GIORNO

Tema: Donare

La storia: Il pacchetto misterioso.

 


Alla piccola Elena piaceva tantissimo andare a far commissioni con la nonna. Specialmente nei giorni prima di Natale. Soprattutto perché la nonna era molto sensibile alle sue richieste. Così ogni volta che usciva con la nonna, Elena tornava a casa con un bel regalo: un nuovo libro, un album da colorare, l'ovetto kinder con la sorpresa. Ad Elena sarebbe piaciuto tanto giocare con gli altri bambini, mentre la nonna faceva la spesa dal panettiere e dal droghiere, ma tutti i bambini che incontrava avevano la faccia annoiata e nessuna voglia di giocare. Perfino la nonna finiva in fretta di fare la spesa, perché nei negozi non c'era nessuno di buon umore che si fermasse a scambiare due chiacchiere, proprio nessuno che avesse tempo per qualche parola gentile. Sulla strada del ritorno, nonna e nipote tacevano, tenendosi per mano, mentre lemme lemme cominciava a scendere la neve. «Uno solo basta» A casa, la nonna si sedette nella sua poltrona preferita. La chiamava il suo pensatoio. Rimase a riflettere un po', poi si alzò decisa e andò nello sgabuzzino. Tornò dopo un po' tenendo in mano un magnifico pacchetto-regalo avvolto in carta dorata e legato con un nastro rosso. Elena avrebbe voluto aprirlo per sapere che cosa c'era dentro, ma la nonna le fece capire che il pacchetto era in realtà un segreto. Il mattino dopo, nonna e nipote uscirono presto di casa portando il pacchetto luccicante per la carta dorata e il nastro rosso. Il primo che incontrarono fu Pasquale, la burbera guardia con i baffoni a manubrio. Era un tipo che non dava confidenza a nessuno e viveva da solo. La nonna gli si avvicinò e gli porse il pacchetto. «Che debbo farne?», domandò Pasquale colto di sorpresa. «E’ per lei», disse Elena. La guardia era piena di stupore. «Che cosa contiene?», chiese. «Amicizia e felicità», disse la nonna e gli strinse la mano. «Hai visto com'era contento, nonna?», disse Elena. «Torniamo a casa a preparare altri pacchetti da regalare?». La nonna scosse la testa: «No, Elena», spiegò, «uno solo basta». «Finalmente ho anch'io degli amici in paese», pensò Pasquale, e riprese il cammino con più baldanza e il cuore più caldo. Per la strada incontrò Sebastiano, l'operatore ecologico, che poi significa spazzino. Sebastiano era timido e i bambini lo prendevano in giro. Quando vide arrivare la guardia, lo spazzino si nascose dietro al carrettino. Ma Pasquale gli porse il pacchetto dicendo: «E per te!».«Grazie», mormorò Sebastiano incredulo e felice. Così la guardia e lo spazzino divennero amici. Ma Sebastiano non aprì il pacchetto. «Farò un regalo a Dolores», pensò. Dolores era una bambina magra magra con le treccine bionde, l'unica che gli diceva sempre «Buongiorno». Dolores era a letto con l'influenza e, un po' imbarazzato, Sebastiano affidò il regalo alla mamma di Dolores, che gli offrì il caffè. Quando Dolores ebbe il bellissimo pacchetto, si sentì subito meglio. Accarezzò la bella carta dorata e il nastro rosso e pensò: «Deve essere un regalo bellissimo. Lo manderò a Susi, per fare la pace». Susi era la migliore amica di Dolores, ma a scuola due giorni prima avevano litigato e si erano dette «strega» e anche «antipatica-smorfiosa-peggio di Ambra di Non è la Rai». Quando Susi ebbe il pacchetto, corse da Dolores e l'abbracciò, poi insieme decisero che un regalo così bello poteva far felice la maestra, che da un po' di tempo sembrava così triste. La maestra si illuminò quando trovò sulla cattedra il pacchetto scintillante e quel giorno non le pesò far scuola e le ore passarono una più radiosa dell'altra. Tornando a casa, la maestra portò il regalo alla signora Ambrosetti, che aveva i figli lontani e piangeva spesso. Neanche la signora Ambrosetti si tenne il regalo, ma lo portò a Lucianone, che era sensibile e garbato, ma, siccome faceva il macellaio, tutti lo credevano senza cuore. Neanche Lucianone si tenne il pacchetto... Che continuò così a passare di mano in mano e tutti quelli che se lo scambiavano si sorridevano e si parlavano. Qualche giorno dopo, quando Elena e la nonna tornarono a fare le commissioni, si sentivano chiacchiere allegre venire dai negozi, mentre i bambini avevano voglia di giocare. Un uomo salutò la nonna e le raccontò che cosa era successo qua e là e di come la gente da qualche tempo era più felice grazie ad un misterioso pacchetto. Mentre la nonna trafficava nella borsa alla ricerca delle chiavi della porta del suo appartamento, le venne incontro la signora Amalia, che abitava al piano di sotto, e che non le aveva mai rivolto la parola. «Vorrei augurarle Buon Natale», disse e le offrì... il bellissimo pacchetto con la carta dorata e il nastro rosso. «Grazie», rispose la nonna sorridendo. «Perché non viene dentro a far due chiacchiere di tanto in tanto?». «Evviva», gridò Elena, quando furono soli in casa. «Il pacchetto è tornato da noi! Ma ora mi dici cosa c’è dentro?». «Niente di particolare», rispose la nonna. «Solo un po' d'amore»  

La riflessione

Saper donare è la capacità più importante che possiamo imparare: è come imparare a diventare seminatori di felicità. In questi giorni c'è un dono per tutti, anche per coloro che sembrano dimenticati. Ma ogni festa o ricorrenza possono essere occasione per fare un dono a coloro che amiamo. Non si regalano solo cose: si può donare vita, gioia, bontà, un sorriso, una parola... Possiamo così sperimentare ciò che afferma la Bibbia: «C'è più felicità nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Un dono fatto col cuore è gratuito, non ha secondi fini. Dice all'altro il nostro amore, il nostro desiderio di entrare in comunione con lui. Così diventa segno della bontà di Dio che, ogni giorno, fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi e non aspetta nulla in cambio. I regali che in questi giorni ci facciamo sono segno che c'è una sorgente all'origine di ogni dono: il cuore di Dio, che ha voluto donare tutto se stesso a noi nel mistero del Natale e continua a farlo ogni giorno nell'Eucaristia.

La preghiera

"Tu ci hai donato tutto te stesso, Signore, e quel dono meraviglioso che è la vita. Per ricambiarti voglio viverla alla grande ed essere anch'io un dono di bontà per tutti quelli che metterai sulla mia strada."

Il gesto

Scambiare un dono che sia davvero «una cosetta da niente», con poco o nessun valore in denaro, per riscoprire insieme ( con i famigliari o con gli amici) che l'atto del donare è più importante della cosa in se stessa.

Il fioretto

Impegno e attenzione nelle ore di scuola.

 

 


 

   
   HOME  |   PRECEDENTE  |   SOMMARIO BAMBINI  |   SUCCESSIVO  |   TESTI  |  

A.C.R.O. - Gruppo di Studi Rosacrociani di Roma - 
Centro Autorizzato della Rosicrucian Fellowship
Centro promotore della Comunità Rosa+Croce Internazionale
.